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Cosa possono fare i condizionatori per la mia casa?

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In questo articolo riprendiamo l’approfondimento sugli impianti di climatizzazione e di condizionamento realizzati con le pompe di calore.

In un nostro precedente intervento abbiamo parlato di impianti basati sulle pompe di calore ad acqua, e, come promesso allora, oggi ci immergiamo nel mondo delle macchine ad aria.

In particolare vorremmo delineare alcuni scenari tipici degli interventi di questo tipo partendo dalla climatizzazione estiva perché, come dice il nome, sono i tipici dispositivi termici che vengono scelti per innalzare il comfort a livelli accettabili durante il periodo in cui il sole la fa da padrone.

Anticipiamo un concetto. Anche se è prassi “da installatore” scegliere il sistema di condizionamento basandosi su tabelle e metri cubi di ambiente da trattare, facciamo presente che questa scelta, funzionale, economica, può non essere ideale in casi particolari o dove i valori di riferimento e di validità per le tabelle, non siano quelli reali.

Ricordiamo infatti che oltre alle temperature interne/esterne, al grado di irraggiamento entrante nell’ambiente, conta moltissimo anche il numero di persone e la loro attività metabolica.

Vale sempre la prassi: far fare un dimensionamento con un minimo di senso critico.

Altra doverosa premessa: stiamo parlando di impianti di condizionamento per usi domestici e metrature “normali”. Per cui gli scenari delineati, i commenti e le indicazioni, si limitano a queste tipologie abitative.

Infine: tutto quanto qui diremo vale si per la stagione estiva ed il condizionamento, ma essendo le macchine di oggi ad inversione di ciclo, un sistema di condizionamento può diventare un sistema di riscaldamento in stagione invernale.

Climatizzatori per il periodo caldo ovvero: impianti di condizionamento

CondizionatoriDal momento che i condizionatori sono ormai ben conosciuti dal grande pubblico, vediamo le differenti tipologie senza perdere tempo in divagazioni teoriche.

Nel mondo dei condizionatori residenziali, esistono due grandi “famiglie”. I condizionatori splittati e quelli canalizzati. Questi differiscono solo nella forma e nelle modalità di installazione, ma non nello scopo, che è quello di climatizzare (leggasi raffreddare l’aria deumidificandola contemporaneamente), vediamo prima le caratteristiche comuni e poi le differenze:

Cosa fanno i climatizzatori?

Raffreddano l’aria interna offrono ventilazione e deumidificazione in combinazione o in modo singolo (ventilatore e deumidificazione).

Come funzionano?

Entrambe le tipologie hanno una macchina esterna che deve essere adeguatamente dimensionata (vedasi le tipologie DUAL/TRIAL, ecc.) in base ai carichi interni. Entrambi i sistemi hanno almeno una macchina interna, collegata all’esterna tramite una linea frigorifera che permette lo scambio energetico ed il funzionamento della pompa di calore.

Come si regolano

Attraverso comandi a muro, portatili (telecomandi) o di altro tipo (interfaccia domotica).

Caratteristiche dei condizionatori splittati

  • Macchine interne (evaporatori in regime estivo) da muro, di varie forme, con ventilazione uscente modulabile e parzialmente orientabile grazie alle alette motorizzate a bordo macchina.
  • Manutenzione almeno annuale da effettuare per evitare formazione di legionella.

Caratteristiche dei condizionatori canalizzati

  • Macchina interna singola, spesso da controsoffitto, da cui partono canali che, opportunamente sviluppati e stesi, portano l’aria in immissione climatizzata nelle singole stanze attraverso bocchette a muro di varia foggia.
  • Manutenzione da effettuare sui filtri della ripresa (sulla macchina singola) almeno una volta l’anno per i suddetti motivi sanitari.

Quanto fin qui detto, è però il minimo indispensabile per quanto concerne un impianto di climatizzazione e condizionamento, adesso vorremmo addentrarci in un abito un po’ più specifico.

Quando scegliere un sistema splittato?

L’impianto splittato è, nel senso comune, la quintessenza dell’impianto di condizionamento. Infatti ha i seguenti vantaggi indubbi:

  • Facilità di posa: nei casi più semplici, una carotatura e qualche tassello a muro e la posa è fatta.
  • Economicità: per questioni di posa e anche di macchina, i costi sono spesso ai minimi, o per meglio dirla, spesso, a parità di prestazioni, i sistemi splittati costano meno rispetto ad altre soluzioni.
  • Buona usabilità: grazie all’orientamento della ventola di uscita si possono impostare scenari ed avere sensori che evitano di emettere aria contro eventuali occupanti.
  • Manutenzione ordinaria: solo i filtri da pulire su ciascuna unità interna presente.

Detto questo va da sé che sensibilità al prezzo, ed eventuali condizioni favorevoli, orientino la scelta verso questi sistemi.

Quando scegliere un impianto canalizzato?

Questo tipo di impianto, spesso è considerato “da uffici” in quanto le unità canalizzate di trattamento aria sono spesso installate in contesti collettivi. Tuttavia un sistema canalizzato, sta prendendo sempre più piede per i seguenti motivi:

  • Posa con bassissimo impatto visivo: Qualche bocchetta (ultimamente anche ben “designerizzate”), un controsoffitto che nasconde tutto. Posa effettuata.
  • Posa di solo due unità: esterna ed interna centralizzata.
  • Regolazione fine delle portate per ciascun ambiente già a livello di canalizzazione.
  • Flessibilità nella scelta dell’emettitore: dalla bocchetta residenziale alle tubazioni rigide o gonfiabili, forate o microforate, il flusso d’aria lo si definisce come e dove si vuole.

Considerando tutto, sembra quindi che il canalizzato sia scelto solo per questioni estetiche o finemente tecniche. In effetti, c’è una applicazione per cui solo un canalizzato permette di ottenere l’ottimizzazione sistemica: l’integrazione con la VMC.

Condizionamento e VMC: connubio possibile

Condizionamento canalizzatoVMC sta per Ventilazione Meccanica Controllata. Cioè un sistema di trattamento aria che regoli il ricambio di aria tra interno e d esterno di un ambiente in modo da non dover aprire le finestre per effettuare il rinnovo. Trattasi di un impianto che è sempre più spesso indicato per effettuare un miglioramento della classe energetica (le perdite per ventilazione e ricambi d’aria incidono tantissimo) o necessario ove la qualità dell’aria esterna non sia adeguata o sotto gli standard deisderati.

La VMC è di vari tipi, ma quello che interessa in questo contesto è quella con le prestazioni migliori: quella a doppio flusso con recuperatore di calore. In questi sistemi esistono due canalizzazioni una di ripresa (dell’aria esausta interna) ed una di mandata (dell’aria di rinnovo).

Bene: un impianto di climatizzazione canalizzato ed una VMC doppio flusso possono condividere le tubazioni di mandata nelle stanze facendo risparmiare spazio e costi per la posa di due linee di mandata indipendenti.

Anzi: a volte è l’unico modo per effettuare tali operazioni perché gli spazi a disposizione per la distribuzione delle tubazioni sono sufficienti a malapena per un solo sistema.

L’integrazione tra un sistema di condizionamento canalizzato ed una VMC doppio flusso, pertanto, è l’unica via percorribile per avere i benefici di entrambi gli impianti.

Desiderate ulteriori informazioni? Non avete che da contattarci.

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