Iniziamo oggi una serie di articoli che ci accompagneranno ogni qualvolta verrà cambiata una normativa o una legislazione inerente al nostro campo di attività. Oggi ci occupiamo di norme UNI/TS 11300 parte 1 e 2 revisionate in modo schematico
Cosa sono le norme UNITS? Sono le norme, emesse dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano) che si occupano di definire la metodologia di calcolo con la quale i professionisti devono affrontare il difficile compito della modellazione matematica dei fenomeni termofisici.
Le novità sono pressoché tutte nella direzione di un affinamento delle caratteristiche di calcolo in favore di una modellazione più puntuale sulle diverse porzioni dell’edificio.
Novità principali:
Durata del periodo di riscaldamento:
Periodo nel quale è necessario l’apporto di un impianto di climatizzazione non è fisso ma è determinato per ogni zona termica in base al
rapporto tra apporti e dispersioni. Ciascuna zona dell’edificio è caratterizzata da un giorno di inizio ed un giorno di fine dei periodi di raffrescamento e riscaldamento può essere diverso dalla stagione convenzionale assegnata in funzione della zona climatica.
Funzionamento continuo dell’impianto:
Si è deciso di considerare il funzionamento continuo nelle 24 ore giornaliere dell’impianto solo negli edifici residenziali e di introdurre il regime di funzionamento intermittente per gli edifici con destinazione d’uso diversa dal residenziale, individuando quindi dei profili d’utenza per ogni destinazione d’uso prevista dal DPR 412;
Ponti termici:
I ponti termici si valutano solo attraverso i coefficienti lineici. È eliminato l’utilizzo della maggiorazione percentuale della trasmittanza termica e l’utilizzo dell’abaco della norma UNI EN 14683. Le valutazioni delle trasmittanze termiche lineiche devono essere fatte con calcolo agli elementi finiti (FEM) o con atlanti dei ponti termici realizzati in accordo con la UNI EN ISO 14683. È possibile utilizzare metodi di calcolo manuale per edifici esistenti. Nota per i certificatori:L’abaco di Regione Lombardia va bene!
Trasmittanza termica U:
Per gli edifici esistenti è disponibile il rapporto tecnico UNI/TR 11552, che riporta un abaco di strutture opache verticali e orizzontali, con proprietà termo fisiche indicative.
Perdite per ventilazione:
Molto ampliata la trattazione, per cui ogni ambiente che costituisce la zona climatizzata può ricambiare aria naturalmente dall’esterno, può ricevere aria di rinnovo da ambienti non climatizzati o serre solari adiacenti, essere servito da un impianto di ventilazione meccanica con controllo sulla temperatura o da un impianto di climatizzazione con recupero di calore. La portata media giornaliera media mensile da utilizzare nel calcolo delle dispersioni di ventilazione si calcola a partire dai valori della portata di ventilazione necessari per garantire le condizioni di qualità dell’aria in ambiente, indipendentemente dal tipo di ventilazione adottata (naturale o meccanica), facendo riferimento alla norma UNI 10339. Si utilizza la portata minima di progetto di aria esterna, che dipende da destinazione d’uso, numero di occupanti o superficie utile della zona considerata (esclusi cucine, bagni, corridoi e locali di servizio). La portata di ventilazione in condizioni di riferimento (ventilazione per sola areazione), utilizzata per il calcolo della prestazione termica, si calcola applicando un fattore di correzione alla portata minima di progetto di aria esterna. Ci son o poi una serie di dettagli sui sistemi di VMC, VMC ibrida, free cooling, ecc.
Apporti solari:
Viene introdotta la modifica già presente nella procedura di calcolo della Regione Lombardia che valuta un solo fattore di riduzione per ombreggiatura esterno (il peggiorativo) tra l’aggetto verticale e orizzontale. Inoltre viene migliorata la caratterizzazione della trasmittanza di energia solare totale attraverso la parte vetrata (g) con una più dettagliata definizione dei fattori di esposizione. Inoltre nel caso di presenza di più aggetti verticali sullo stesso elemento è possibile valutare un fattore di riduzione complessivo che consideri entrambi gli angoli di ombreggiamento.Compare il calcolo del contributo di serre solari adiacenti, secondo la norma UNI EN ISO 13790:2008.
Fabbisogno di energia termica per umidificazione e deumidificazione:
Per ogni zona termica dell’edificio (nel caso di impianto di climatizzazione) si determina l’entalpia del vapor d’acqua dovuta a ricambi d’aria con l’ambiente circostante a persone a apparecchiature.
Extra flusso verso la volta celeste:
Lo scambio termico è calcolato in base alla differenza tra la temperatura esterna e la temperatura apparente del cielo, in conformità con la UNI 13790:2008 NB: In Lombardia NO
Calcolo del fabbisogno energetico per illuminazione:
Negli edifici non residenziali è richiesto dall’appendice D il calcolo del fabbisogno di energia elettrica:
- Fabbisogno di illuminazione
- Fabbisogno parassita dato dai meccanismi di controllo
- Fabbisogno di illuminazione degli ambienti esterni(SOLO in diagnosi energetica)
In LOMBARDIA si fa già nell’APE
Sono stati rivisti i rendimenti di distribuzione
precalcolati riportati nei prospetti e i rendimenti di generazione precalcolati riportati nei prospetti (questi in Lombardia non si usano!)
Calcolo delle perdite di distribuzione in circuiti ad aria:
È stata introdotta la valutazione analitica delle perdite di distribuzione per circuiti con fluido termovettore ARIA.
Le perdite sono valutate sempre in modo analitico, considerando portate e temperature all’ingresso e in uscita di ogni condotta.
MAR
2015