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In questo secodno articolo che tratta del decaduto sistema di incentivi sul FV e sulle energie rinnovabili in Italia trattiamo del Primo Conto Energia.

Praticamente l’origine, tanto agognata perché prima nel suo genere in Italia che avrebbe di lì a poco aperto le porte del mercato della produzione indipendente, averticistica, distribuita di energia elettrica da fonte rinnovabile.

La versione iniziale del Conto Energia con esito, per il mercato e gli operatori del settore, pressoché fallimentare per esenzialmente due motivi:

• La normativa prevedeva di accedere alle tariffe incentivanti previa presentazione delle domande di accesso PRIMA della realizzazione effettiva dell’impianto, e con tetti cumulativi (di incentivo) molto stretti.
• L’incentivo massimo erogabile previsto dal decreto era stato calcolato sottostimando di gran lunga la reazione degli investitori e del Mercato.

Inoltre il meccaniscmo di incentivazione e la poca dimestichezza del grande pubblico per gli impianti di questo tipo, ha determinato una partenza a singhiozzo soprattutto degli impianti di grande potenza (pressoché tutti a terra).

Prima versione (2005)
La prima versione storica del Conto Energia per il fotovoltaico in Italia ha visto l’insorgenza di fenomeni di speculazione. Il tetto massimo previsto dal decreto, potendo essere “prenotato”, è stato accaparrato da pochi attori che poi hanno cerato di rivendere al miglior offerente le autorizzazioni ottenute. Inutile dire che mosse del genre hanno scoraggiato i più dal partire con le realizzazioni.

Seconda versione (2006- inizi 2007)
La seconda versione, invece, fissato un  tetto massimo di adesione alle tariffe incentivanti annuale, prevedeva 4 momenti (uno ogni quadrimestre) in cui presentare la domanda. Anche in questo caso, la poca potenza incentivabile è stata esaurita entro il primo mese del primo quadrimestre.

Ben presto, quindi, il Governo si vide costretto a correre ai ripari e a riconsiderare la legislazione sull’incentivazione del fotovoltaico e a rilasciare la seconda incarnazione del decreto. con il Senno di poi, forse quella maggiormente lungimirante, sicuramente longeva, e sicura di tutte e 5 le versioni.

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