Benvenuti alla terza e penultima parte dedicata alla realizzazione degli impianti.
Nell’articolo precedente abbiamo parlato delle regole d’oro per una corretta gestione del processo che dall’idea di migliorare la condizione energetica di casa porta alla realizzazione dell’impianto.
Abbiamo anche detto che quanto detto ed analizzato è una idea di massima soddisfazione, per cui in un certo modo, ideale.
Tuttavia sappiamo che le richieste dei nostri clienti sono sempre più esigenti, che i risultati certi sono sempre più ricercati e questo risultato, senza una gestione ordinata, dal progetto alla realizzazione, è ormai impossibile da raggiungere.
In questa ultima parte, invece, vorrei concentrarmi su quello che chiamerei le liste del “buon fare”.
Faremo cioè riferimento ad alcune tipologie di impianti esplicitando quello che, anche a carattere locale, viene richiesto per la corretta installazione; quindi a norma di legge, e rispettando le regole del buon fare.
Daremo alcune spiegazioni e vorremmo fare luce sugli aspetti meno conosciuti in modo sia chiaro, a chiunque sia interessato alla valutazione per l’acquisto, che cosa serve per una corretta installazione.
Partiamo dall’impianto fotovoltaico e proseguiremo nell’ultimo articolo con gli impianti di climatizzazione
Impianto fotovoltaico connesso a rete – utenza domestica
Dati di ingresso:
installazione a tetto
Tetto con tegole senza altra impermeabilizzazione
Comune sottoposto a vincolo paesaggistico in Regione Lombardia
Impianto su condominio
Diamo per scontato che tutti i materiali scelti siano conformi alle norme vigenti, che i progettisti abbiamo dimensionato correttamente i cavi, le strutture, ecc. e fatto le verifiche di rito.
- Ottenete i permessi dall’assemblea condominiale. Sono cambiate le leggi, ma senza una delibera di Assemblea condominiale rischiate che, a lavori realizzati, qualcuno dei vostri vicini condomini, solitamente sopito, si risvegli e vi blocchi i lavori. Se questo accade: è un costo per voi. Non è solo una perdita di tempo. Evitatelo a priori.
- All’informazione base, affiancate la scelta di un consulente. Individuato sul mercato i materiali base (pannelli, inverter, strutture di fissaggio ed eventuale monitoraggio), potete scegliere la ditta che vi affiancherà.
- Occorre, sinceratevi, la seguente lista di professionisti: Progettista elettrico (ingegnere – perito industriale) per la redazione del progetto preliminare ed esecutivo. Lui o altra figura per la presentazione della domanda di connessione al distributore (ENEL, A2A, Edison, ecc.) sempre che non ve ne vogliate occupare voi. Architetto, Geometra o Ingegnere che segua la pratica di autorizzazione paesaggistica presso il Comune. Voi stessi, oppure lo stesso progettista o altra figura che compili per voi in via telematica, la pratica MUTA sul portale web di Regione Lombardia. Infine, se richiedete le detrazioni fiscali, un consulente fiscale vi servirà per la dichiarazione dei redditi e la gestione della detrazione nei periodi previsti dalla normativa nell’anno di imposta vigente all’atto di installazione. Se poi l’impianto è superiore a una certa potenza, può essere che sia richiesto l’accatastamento, e, quindi un geometra o altro professionista abilitato sarà necessario.
- Controllate il tetto e sinceratevi in che condizioni siano tegole, coppi e struttura prima di iniziare. Se sono decine anni che non toccate il tetto, può essere arrivato a “fine vita” e necessita manutenzione ed intervento. Fatelo con l’impianto e non dopo, ne godrete in detrazioni, minimizzate le complicanze e soprattutto non vi ritroverete con una manutenzione ordinaria del tetto che abbia i costi di smontaggio e rimontaggio dell’impianto appena installato pochi anni prima.
- Una volta ottenute le autorizzazioni, è il momento di installare. Cosa vi dice il consulente? Alcuni suggerimenti. A tetto si va con l’ausilio di autocestelli, parapetti o ponteggi. Le linee vita, se presenti, devono essere accessibili da situazioni di non pericolo. Tutti i lavori effettuati su un piano al di sopra dei 2 m di altezza da piano stabile sono considerati “lavori in altezza” (2 o 20 metri non fa differenza per la legge, ma anche per i vostri prestatori di manodopera). Se lavorate su due falde, entrambe devono essere protette. Avete, forse, sentito parlare di Piani di sicurezza; esistono precise regole per la redazione dei PSC: se ci sono più imprese coinvolte, è obbligatorio. Lo redige un professionista abilitato che segue il cantiere e coordina i lavori in termini di Sicurezza. Attenzione inoltre a chi c’è sotto il tetto. Siete in condominio, nessuno si deve fare male. Il cortile è “parte comune”, opportune segnalazioni e comunicazioni ai condomini sono sempre utili, nonché una stretta attenzione ai transiti di condomini sull’area del vostro cantiere. Se l’installazione è sul fronte strada pubblica, queste comunicazioni devono essere visibili prima che le persone in transito siano in area cantiere. Ma ancora: il consulente per la sicurezza avrà preso le dovute precauzioni e dato le dovute indicazioni.
- L’impianto avrà bisogno di manutenzione: come la farete? Ricordatevi che è sul tetto e che a tetto dovrete andare anche solo per pulire la superficie captante. Una linea vita installata ora potrebbe farvi risparmiare in futuro.
- L’installazione “meccanica”. Cioè il fissaggio, alla struttura del tetto, delle barre di fissaggio dei pannelli fotovoltaici ed il serraggio di questi ultimi sulle prime. Il tetto, in questo caso, è senza impermeabilizzazione oltre alle tegole. Esigete la reimpermeabilizzazione dei punti di ancoraggio, la pioggia è meglio tenerla fuori dal tetto. Siete in una area pubblica, o facilmente accessibile e volete evitare furti? Ci sono dispositivi meccanici ed elettronici atti allo scopo. Parlatene al consulente.
- L’installazione elettrica dei componenti segue le seguenti regole generali: pannelli in esterno, inverter e quadri in interno. Gli inverter sono spesso “da esterni”, ma hanno gradi di protezione sotto il livello “stagno” per cui attenzione alle piogge. Un ricovero, fosse anche una tettoia, è consigliato. Come raggiungete il quadro e come connettete i componenti? La scelta del passaggio e del cavidotto è essenziale, ha un effetto estetico (vedo la canalizzazione) e anche di costi in termini di lunghezze e realizzazione delle linee. Cosa dice il progettista?
- Infine la chiusura dei lavori e la pratica di richiesta convenzione scambio sul posto presso il GSE. Fatto quest’ultimo passaggio potete godervi il vostro impianto ed i benefici in termini ambientali ed economici.
Il caso preso in esame è stato scelto apposta per delineare un caso “limite”, evidentemente in contesti di abitazioni private singole, con cortile/giardino/accesso di proprietà, con tetto diverso (lamiera, ondulina, ecc) non sussistono certi suggerimenti o regole.
Ma la struttura di massima rimane in piedi.
Proseguite alla pagina seguente per l’ultima parte di questa nostra guida
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Immagine dei moduli: archivio Light Energy
FEB
2015